DOTTA IGNORANZA

 

Occorre sperimentare …

sia la dolcezza che l’amarezza

se si vuol arrivare ad amare

maturandone la certezza

 

In questo modo, probabilmente,

al di là della mente,

sarà pure possibile vedere dio

e comprendere

la “sua” illuminante saggezza

 

Ma per riuscirci

non bisogna mai perdere la speranza

d’andare oltre la dotta ignoranza

 

Nel pianeta della dualità

ogni cosa ha il suo opposto

ma qual è l’utilità?

 

È forse al centro

che è diretta l’umanità?

 

<<In medio stat virtus>>

recitavano allora i latini,

ma noi, ancora, con ostinazione …

cerchiamo l’unità nell’emozione …

attraverso l’altra metà …

… che sempre si rivela essere un’illusione

 

È un viaggio da fare, per carità,

perché è necessario sperimentare …

per andare al di là della propria realtà

 M’ha suggerito

l’Amico Antonino:

<<Meglio una beata ignoranza

che una tormentata conoscenza>>

però, ora … dopo averla letta,

cercate …

… di non perdere la speranza …

😀