T’avevano avvertito:
<<I figli di questo mondo
ma chi trascende quel bisogno
ha in fine capito …
che anch’IO …
dal sogno d’UN altro mondo
sono stato completamente rapito …
… perciò, qui e ora,
volo nell’infinito …>>
Ricordi?
Lo aveva già detto,
con parole “sue” … il tuo amato Gesù,
colui il quale sta ora lassù …
in attesa di tornare quaggiù …
Ma se l’alto fosse la tua parte interiore
ed il basso quella esteriore,
potrebbe l’Amore
creare quello splendore?
Lo so,
quest’affermazione
creerà stupore
nell’anima che non è disposta
a liberarsi del rancore …
… ma gioirà, sicuramente,
quella che grazie ad essa
si libererà, definitivamente,
di quell’ insopportabile dolore …
UNA VOCE
… <<Il tempo è passato così, ho l’età di chi deve aver già capito. “Capito cosa?” obietta una voce interna che – da sempre – suscita il dibattito fra le ragioni e i torti, le scoperte ed i percorsi all’indietro. E il meglio di me le risponde: devo aver già capito il mio bene, onorarlo, accrescerlo, tenerlo in massima confidenza e raccontarlo a chi sia curioso dell’uomo che opera in libertà. “Senti un po’” – ricomincia la voce interna – “Non mi dirai d’essere libero se anche stamattina devi farti un vestito con la pagina del Vangelo di Luca. Non trovi?”. Quella pagina, che mantieni sotto gli occhiali e hai già riletto sei volte per trivellarla, non fa complimenti. Ti grida a tutte lettere che Dio è così esigente da volerti stretto a sé: suo nei pensieri, nelle determinazioni, nella tempesta e nel solleone; suo appena sveglio e prima di dormire, suo sull’orlo di ogni sì ed ogni no. “Sei felice di sentirti vivo così?”. Dico al meglio di me, con cui vorrei tanto coincidere o arrivare – un mattino – ad identificarmi: il Dio della verità, in cui credo lungo alterni percorsi (talora in pienezza di consenso, altre volte con una sorta di timoroso smarrimento), vuole soltanto ribadirmi la scala dei valori. Il mondo ne ha una sua, il cielo non fa sconti, visto che è fonte d’Amore e dunque del massimo che un vivente assetato di giustizia possa ambire. Il cielo dice: prima di tutto, viene Dio che ti garantisce la risurrezione. Dopo, molto dopo, si allineano tutt’i vincoli – anche i più teneri, intrecciati ed impareggiabili – che il cuore d’uomo sappia onorare. E la singolarità è questa: che il sottoscrivere il patto con Dio, consegnandosi al suo primato, promuove e fa divampare il sentimento della Vita. Non c’è avventura più esaltante, per chi abbia fattezze umane e sia dunque in grado d’imboccare una strada o disertarne un’altra, che riconoscere l’evidenza rivelata ed ammettere, anzi proclamare: il corso degli anni e delle fatiche, gli errori e i trasalimenti, gli affetti e le fedeltà, gli esiti ed il dubbio, il consenso o i piedi puntati, tutto è strada da compiere, tutto è polvere sollevata perché la distanza verso il grembo sia colmata. “Il grembo di Dio?” insinua la voce all’opposizione. “E che modo di parlare è? Uno risorge e poi dove va, se non gli è neppure garantito che camminerà nei giardini celesti insieme a moglie o marito, padre e madre, figli, amici e i nonni dei nonni dei nonni?” Sì, non so, oppure non so bene. Intanto vorrei risorgere … poi si vedrebbe. Dio mi dà una sorta di festa intima che talora si confonde con l’apprensione. È un Signore serio e alto: se lo contraddico, torno a fidarmi. Oggi, il silenzio è tutto lui. Chissà com’è Dio, che io mai possa immaginare. Sento tranquillo il respiro, volano dei colombi oltre i vetri, ma IO Sono molto più su, gli occhi appesi alla maniglia lucente della finestra.>>
(Fonte: Giorgio Torelli, “La pazienza di Dio“. © 1984 De Agostini, pag. 187- 190, stralcio)
NON AMI:
La sera viene, puntualmente,
seguita dalla notte e dall’aurora …
inevitabilmente …
Sulla Terra tutto è vincolato alla ciclicità …
almeno fino a quando, uscendo dal sogno
si riscopre la Verità …
e cioè che ciascuno di NOI è un’Anima
(un frammento dell’Energia Creatrice … comunemente chiamata Dio …)
scesa su questo pianeta per fare l’esperienza della dualità
Così sono IO …
e pure TU …
che ancora credi a Gesù …
❤
❤
Gli spermatozoi … l’unica forza in tutto ciò che hai …
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… “La sorgente dell’amore è nel tuo cuore. Non aspettarti dagli altri l’amore di cui hai bisogno. Non accusare gli altri di non darti amore. Tu non hai bisogno del loro amore. Hai bisogno del tuo. L’amore è l’unico dono che puoi dare a te stesso. Se lo fai, l’universo risuonerà con un grande ‘Si!'”
Fonte: http://lacompagniadeglierranti.blogspot.it/2015/08/la-sorgente.html
❤
Sapete, gente …
sono duro a capire … non posso farci niente …
😀